CASTEL GRESTA

I suoi superbi ruderi si innalzano a 793 m.s.m. ai margini di Pannone. Poco ormai rimane di quello che fu uno dei più importanti castelli del nostro territorio. Il Principe Vescovo Gerardo concesse ai figli di Nicolò da Gardumo, Giordano e Aldrighetto, nel 1225, il permesso di costruire il castello. Il loro nome passò quindi al castello e più tardi a tutto il territorio di Chienis. I “da Gardumo” sono però poco noti per la mancanza di documentazioni pervenuteci...


CASTEL NOMESINO

Quale “Casrtrum” è nominato fino al 1280. Appartenne dapprima ai signori di Gardumo e solo in seguito passò sotto il dominio dei Castelbarco di Albano. Nel 1333 è detto “et Castellantiam Castri Nomesini, montanea Gardumi”. Aldrighetto Castelbarco fu signore dei castelli di Lizzana, Albano e Nomesino e suo figlio FFederico fu capostipite della linea Castelbarco Albano-Gresta. Alla morte di Federico (1358) Albano...


CASTEL ALBANO

Il muraglione che si staglia ai piedi del Zengio Rosso, sul pianoro di Monte Albano, è quanto rimane del castrum Albani, l’antico maniero che ancor oggi incuriosisce il viaggiatore. Il cronista veneto Marin Sanudo, scendendo lungo il fiume Adige per ritornare a Venezia, nella primavera del 1483, osservava i molti castelli della Val di Lagaro, tra cui quello “S. More”, come annotò riguardo proprio al castello di Albano...


CASTEL CORNO

A 223 m s.m. a circa 200 m. dalla statale per Riva esistono ruderi di una torre-castello (base 20x20m.) in cima ad un masso di frana. Più che un castello dovette essere un fortilizio avanzato. Il “Castrum Preda a cornu in plebatu Murii” detto anche “Castrum Murr” era feudo di Lorengus del fu Bereino (o Breximo) di Gardumo nel 1307. Nel 1314 apparteneva a Gazesio del fu Bergoigino da Gardumo (Castrum Predae et  Corni in plebatu Murii.). In seguito anch’esso proprietà dei Castelbarco, ma fu presto abbandonato.


CASTEL DI BESAGNO

Di esso,costruito a 505m. s.m. vicino a Besagno, restano pochissimi ruderi sulla parete rocciosa del monte Giovo e incerte tracce nella grotta “Pontesel de le Strie”. A proposito di quest’ultima Bartolomeo  Stoffella scrive: 

Tratto dal libro di Luigi Dalrì    2 A chi dall’accorto e laborioso Mori, alla destra dell’Adige, si conduce verso le elevate praterie dell’antico Brentonico, s’offre, passato il villaggio di Besagno, una spelonca scavata dalla natura nel fianco d’una rupe, per la quale ogni animo, anche il più indolente, si mette in curiosità. La rupe è altissima …


CASTEL PALT

Sorgeva sopra Tierno, nella zona di Besagno a 371 m s,m.; ora rimangono pochi ruderi sul dosso omonimo. Era un castello fortificato  come il Castello della Corte. Nel 1216 è menzionato un “Federico  de Paldo” . In una “carta” dell’anno seguente il “Castrum Paldi” è di proprietà di Zuccone di Castel Baldo e di sua moglie Irmilla.

Zuccone, che feudatario vescovile, nel 1217 pagò al Vescovo di Trento Federico Vanga una multa di duecento lire veronesi per l’uccisione del figlio di Pietro di Mori, servo del Vescovado. Oltre a ciò rimise al principe...


CASTEL VERDE

Verde è corruzione dal latino “vetus”(vecchio). Di quel castello rimangono ora alcuni ruderi in vetta ad un masso roccioso (371 m s.m.) vicino a Loppio. Di esso non si hanno notizie anteriori al 1333 quando per una divisione di beni esso toccò a Guglielmo III di Castelbarco. Il Castello “del Doss Vecchio che è in cima al lago di S. Andrea sotto la montagna di Gardumo” fi assegnato nel 1376 a Marcobruno, Ottone e Armano di Castelbarco. Il castello era un importante punto strategico perché sbarrava la strada dei Castioni, detta anche via Brentegana...


CASTELLO DELLA CORTE

Fu costruito sopra il dirupo, cui soggiace la stazione preistorica del Colombo sulla strada che da Mori porta a Sano a 275 m s.m. Rimangono oggi pochi ruderi di pietre di finestre a tutto sesto e di stipiti sul dosso dei Paridi, detto anche “doss Castione”. Un Federico de la Curte è nominato in un documento stipulato nella camere del palazzo Vescovado a Trento, presso la Cattedrale, il 16 febbraio 1216, con il quale il Principe Vescovo investe Rodolfo Scancio, figlio del suddetto Federico de la Curte, concedendogli l’autorità di edificare un castello con una casa forte...