Qui, a partire dal 1915, vennero realizzate trincee, postazioni per artiglierie e riflettori, furono scavate caverne in roccia per i soldati e depositi di munizioni. I recenti lavori di ripristino effettuati dalla Schützenkompanie Destra Ades e dall’associazione “1 Territorio 2 Fronti” hanno reso nuovamente visibili le numerose testimonianze della fortificazione di quest’area. Periodo: settembre-novembre, marzo-giugno.
Il monte Faè (950 m) si trova in val di Gresta. Durante la guerra sulla cima correvano trincee scavate in roccia; nelle retrovie erano situati accantonamenti, depositi, baracche per comandi e servizi oltre alle postazioni di artiglieria. L’area è stata recuperata grazie al lavoro delle associazioni “Castel Frassem”, “1 territorio 2 fronti” e dei servizi provinciali. Periodo: settembre-ottobre, aprile-giugno
Il monte Giovo, nei pressi dell’abitato di Castione, a 13 km da Rovereto. Il rilievo venne occupato dall’esercito italiano nell’autunno del 1915; la posizione isolata permetteva di controllare le contrapposte linee austro-ungariche del Nagià Grom e del Faè. I soldati italiani realizzarono trincee in cemento, camminamenti, postazioni di artiglierie, gallerie in roccia, ricoveri e baraccamenti. Molte tracce sono oggi tornate visibili grazie al lavoro di volontari della SAT, dell’ANA di Brentonico e dell’associazione “1 Territorio 2 Fronti”. Periodo: settembre-ottobre, aprile-giugno.
Il monte Nagià Grom (787 m) si trova in val di Gresta, a circa 15 km da Rovereto. Il caposaldo venne realizzato dall’esercito austro-ungarico a partire dalla primavera del 1915 a difesa del territorio compreso tra Riva del Garda e la Vallagarina. Vennero costruite una lunga trincea perimetrale, camminamenti, baraccamenti, una cisterna per l’acqua, cucine da campo e ampi magazzini, postazioni per artiglierie. L’area è stata recuperata dal Gruppo Alpini di Mori. Periodo: settembre-ottobre, aprile-giugno Per saperne di più visitate il sito: anamori.org
Sul dosso di Talpina, ai piedi del Baldo, gli austriaci avevano realizzato alla vigilia della guerra un presidio trincerato rivolto verso sud. Abbandonato dagli austriaci nel 1915, fu occupato dagli italiani. A lungo dimenticato, il complesso difensivo è stato recentemente riportato alla luce ed è raggiungibile da Tierno percorrendo una mulattiera che attraversa il bosco o seguendo una delle strade che esce dal paese.
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.