BESAGNO

È posto a sud di Mori a metri 380, sul fianco coltivato del Monte Baldo che da Mori sale verso Brentonico. È ricco di reperti romani e pare che un tempietto sorgesse sul dosso della chiesa, presso la quale vi è inoltre una lapide con due iscrizioni del nono secolo, che rappresenta uno dei primi documenti cristiani del trentino anteriori al mille. Possiamo ritenere che Tierno e Besagno siano stati soggetti alla signoria di Venezia dal 1411, mentre la Serenissima si ....


Tierno

Sembra essere con Mori Vecchio la frazione di Mori più antica. Il paese di Tierno era formato da due abitati abbastanza distinti: Tierno propriamente detto, con le chiese di Sant’Agnese e di San Michele, e Nardigna, con la chiesa di san Marco. A memoria d’uomo i due abitati sono però solo due contrate nello stesso paese. Fino a qualche decennio fa l’abitato di Tierno era caratterizzato dalla presenza dei grandi edifici delle “masere”, essiccatoi del tabacco, che portavano il nome di Tierno-uno, Tierno-due, ecc.


Sano

È la più piccola delle ville di Mori, se consideriamo Seghe Ultime collegato a Molina. È isolato su un poggio a metri 260 alla destra del Cameras, ad occidente del monte Giovo.

Nei pressi di Sano si trova la nota stazione archeologica del Colombo, scoperta da Paolo Orsi. La tradizione afferma che in passato il paese si trovava più a nord ovest, nel piano lungo il Cameras; in quelle campagne vi sarebbero ancora i ruderi dell’antica chiesa dedicata a san Zeno.  A monte del paese e nel piano verso Loppio vi sono alcuni masi, Sartori, Canali, Palù, abitati da più famiglie; lungo il Cameras verso Loppio vi erano un tempo dei mulini castrobarcensi ed altre abitazioni.


Mori Vecchio o Mori Vecìo

È il paese più a nord ovest di Mori ed è posto alla sinistra del Cameras. È un abitato quadrangolare e compatto; vi si distingue tuttavia la località Forno, che è il gruppo di case posto più a monte e a nord-ovest, ma che sembra essere stato anche in passato solo una contrada, come lo è tuttora, piuttosto che un abitato distinto. Il centro ovest dell’abitato è occupato dal complesso del palazzo dei baroni Salvotti, una delle più illustri famiglie di Mori; il palazzo attuale è stato verosimilmente edificato su un antico “casamentum cum muris ed curte”, documentato nel 1259 in “Bindis, apud ecclesiam santa Mariae”. Comune autonomo fino al 1810, venne poi compreso nel comune di Mori.


Ravazzone

È la frazione o villa posta più ad oriente ed è in rapporto storicamente con il fiume Adige, anche se in realtà oggi ne  è discosta. Sul territorio di Ravazzone vi era il “porto” sull’Adige, il “Vo” o guado ed anche il traghetto, nel paese vi era poi il “dazio”. L’abitato assumeva allora le caratteristiche di piccolo centro commerciale, soprattutto di transito e di piccola frontiera sia di Mori che, in epoca più recente, dei Quattro Vicariati.


Molina

È un abitato di origine medievale, sorto lungo il Cameras per sfruttarne l’energia idraulica. La località è formata da tre nuclei distinti. Molina è il più importante dei tre; è posto più a monte, disteso lungo la strada “imperiale”; Seghe Prime è situato poco più a valle sul Cameras ed in continuazione con Molina, l’abitato è ora costituito da qualche casa, ma in origine vi erano solo segherie, mulini ed altri opifici; Seghe Seconde o Ultime è posto ancora più a valle dove la valletta del Cameras si apre nel piano dell’Adige ed è un po’ più grande delle Prime; le due Seghe sono sovrastate dal Dosso di San Biagio, sul quale vi sono i ruderi dell’antica chiesa, che era il centro della comunità.


Villanuova

Come dice il nome si tratta di un abitato formatosi in epoca più recente di altri già presenti; la “Villa Vecchia” non è altro che Mori Vecchio, mentre nel medioevo sotto il Castel Albano e a partire dal quadrivio del Zochel si sviluppò la nuova Mori., cioè Villanuova, centro artigianale e commerciale, nucleo originario della futura borgata. Si ha notizia di questa parte di Mori dal 1259.

La parte nord-ovest di Villanuova, percorsa dall’attuale via Mirabella, è considerata in realtà una piccola contrata distinta ed  chiamata Gheto...


Lambel

Abitato verosimilmente antico. Nell’Ottocento e nei primi del Novecento era sede di molteplici attività commerciali ed artigianali; vi era inoltre stato costruito nel 1791 il Teatro Sociale, vanto della borgata. Oggi il toponimo è scarsamente adoperato e si preferisce la dizione “Via Teatro”, della quale corrisponde alla porzione più orientale.