La via Attrezzata Montalbano "Ottorino Marangoni" è stata realizzata dalla Sezione SAT di Mori nell'inverno 1975/76 ed inaugurata il 19 marzo 1976, su una parete rocciosa che sovrasta verso nord, l’abitato di Mori. Nel 1999 è stata dedicata a Ottorino Marangoni, presidente della Sezione dal 1976 al 1998. A lui e ad un gruppo di soci del sodalizio moriano si deve la realizzazione della Via Attrezzata. E’ considerata tra le più difficili ed impegnative dell’arco alpino, bella per l’ambiente e suggestiva per la varietà del percorso. Richiede un notevole impegno atletico, in quanto risale una parete verticale, talvolta strapiombante, con il minimo utilizzo di mezzi artificiali. La continuità dei tratti più difficili e l’esposizione al vuoto, ("… come sulle grandi pareti…" da: ALPI ORIENTALI - Le vie ferrate di R. Messner) le conferiscono l’attrattiva e la severità di una scalata vera e propria. Per queste ragioni essa va affrontata con una buona preparazione fisica e tecnica, usando l’attrezzatura necessaria all’arrampicata su roccia. E’ sconsigliata quando la parete è bagnata. La via Attrezzata segue le strutture naturali della parete lungo fessure, diedri camini e cenge; il suo sviluppo è di circa 550 m e supera un dislivello di 300 m, arrivando a quota 600 m.
Accesso
Da Mori in 15 minuti si raggiunge il Santuario di Montalbano, poi, attraversando una pineta cresciuta tra caratteristici massi calcarei, si arriva alla base della via Attrezzata, quindi si arrampica per circa 2 ore. In caso di difficoltà, dopo il primo tratto, è possibile rientrare alla base per un breve sentiero.
Ritorno
Il facile sentiero "della Golata" consente di rientrare alla base in 30 minuti.
Dal sito della Sat di Mori
Foto di Marcello Benedetti
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.