Il caposaldo del monte Ragià-Grom venne costruito a partire dalla primavera del 1915 ma subì ampliamenti e modifiche per tutta la durata della guerra. Venne realizzato come parte integrante del sistema fortificato campale a difesa del territorio compreso tra Riva del Garda e la Vallagarina: permetteva infatti di sorvegliare gli accessi alla Val di Gresta dalla Valle di Loppio e dalla Vallagarina. Assieme al vicino monte Faè, rappresentava il perno della linea difensiva del "sottosettore 4a". Il caposaldo era in grado di difendersi da tentativi di aggiramento e costituiva un completo piuttosto articolato, organizzato in modo da garantire al presidio militare la massima autonomia possibile. Sulla sommità venne scavata una trincea perimetrale che garantiva una difesa a 360°, suddivisa in postazioni di combattimento numerate in cifre romane da I a XIV. Dalla trincea sommitale, dalle postazioni d'artiglieria in caverna o all'aperto e dagli osservatori, partivano i camminamenti che assicuravano un collegamento protetto con i serviti situati nel cuore della fortificazione. In posizione defilata dal tiro delle artiglierie nemiche erano collocati i centri vitali del caposaldo: baraccamenti per l'alloggio degli ufficiali, delle truppe e degli operai militarizzati, magazzini di materiali, una cisterna da campo ed una cucina dotata di un ampio magazzino viveri.
Da: Il caposaldo austro-ungarico del Nagià-Grom 1914-1918 lavori di ripristino del gruppo Alpini di Mori
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Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.