BARTOLO GIULIANI

Molti non ci credono, ma la nostra borgata è stata ricca di personaggi che, in vari modi, in letteratura, in arte, in politica, nello spettacolo, si sono fatti conoscere e apprezzare, anche fuori patria. Fra questi spicca un modesto artigiano, certamente geniale, che divenne famoso per il suo prodotto conosciuto anche al di là dei nostri confini.

 

Parliamo di Bartolo Giuliani, figlio di Angelo, nato a Mori il 6 dicembre 1843, battezzato con il nome di Bartolomeo Giuseppe. Appassionato di musica e di strumenti musicali, concentrò il suo talento nella progettazione di fisarmoniche, che cominciò a costruire nel 1875 nella sua bottega. La sua fu la vera prima fabbrica di fisarmoniche che, nel tempo, vennero continuamente perfezionate e migliorate, sia nel suono che nella forma. Così nel suo catalogo, datato 1910, si legge “ le sue rette semitonate e cromatiche avevano le casse senza angoli metallici, lavorate con eleganza, con accordi tre o quattro voci, con un suono flautato, meno aspro degli altri strumenti”. Un catalogo ricco di 46 modelli, dal più semplice a8 tasti a quelli con 46 tasti e 61 bassi.

 

Il suo talento lo portò anche a cimentarsi in altri strumenti come gli “armonium”, alcuni dei quali tuttora in esercizio: uno nella chiesetta di Noriglio e l’altro nella Scuola Materna di Ala.

 

Gli anni più intensi della sua attività furono quelli compresi fra 1900 e il 1910: dal suo laboratorio uscirono fino a 150 fisarmoniche all’anno. Questo lo costrinse ad assumere personale esterno, mai però delegando ad altri la parte più delicata, quella dell’accordatura . Si calcola che all’inizio dell’attività fine allo scoppio della prima guerra mondiale da suo laboratorio possano essere usciti oltre un migliaio di esemplari.

 

Evidentemente il Giuliani venne conosciuto anche fuori del confine del Trentino, per cui anche le sue fisarmoniche varvarono le Alpi del Nord, dall’Alto Adige per arrivare in Austria e in Germania.Tuttora nel Museo delle Arti e della Tecnica di Monaco di Baviera sono esposti alcuni modelli di fisarmoniche costruite dal Giuliani.

 

In casa nostra, ad opera di Alessandro Sartori, meglio conosciuto come Sandro dal Palù, fu allestita una mostra a Molina, dedicata al geniale artigiano, al quale si associò la bravura del fotografo Ruggero Parziani per portare l’iniziativa a un clamoroso successo.

 

Attualmente gli strumenti raccolti e restaurati dal Sartori si trovano presso il “Museo di Usi e Costumi delle gente trentina a San Michele all’Adige”. Prima di terminare non possiamo far menzione del gruppo dei quattro amici, eccellenti suonatori, tutti armati di fisarmoniche del Giuliani che hanno allietato con allegra simpatia tanti locali della Vallagarina, e tante feste di famiglia e di associazioni. Un piccolo quadrunvirato : Giuseppe Torbol, Angelo Gurlini, Luigi Maino, Angelo Spagnolli, legati da una profonda amicizia, ma soprattutto dalla passione per la musica. Un mondo che rimane solo come lontano ricordo, ma che non andrebbe mai dimenticato.

 

Bortolo Giuliani muore l’8 febbraio 1930, nella sua casa di Molina , da lui fatta costruire , e che ha voluto chiamare “Villa Armonica” .Ora la casa non c’è più, demolita per far posto ad un moderno condominio. Così un altro pezzo della nostra storia se ne è andato, e con esso tanti ricordi.