IL COMMERCIO A MORI FRA LE DUE GUERRE

di Gino Depretto

A distanza di mezzo secolo elencare negozi, esercizi pubblici, descrivere attività commerciali e artigiane esistenti nella nostra borgata nel periodo fra le due guerre mondiali, per me credo non sia un compito tanto difficile, perche monello e ansioso di conoscere com’ero, giravo il paese in lungo e in largo tanto da potermi ricordare quasi tutto.

Il difficile è descrivere come l’attività commerciale si svolgeva; che ruolo, che importanza aveva nel contesto socio-economico della nostra allora ridente Borgata.

 

In questo spero, almeno in parte, mi possa essere di aiuto una particolarità; l’ambiente in cui sono nato e cresciuto. Spesso l’argomento dominante in famiglia nelle ore dei pasti e delle lunghe sere era l’attività del negozio, le possibilità future, l’impegno per poter far fronte alle necessità e alle difficoltà che, assicuro, erano tante e pesanti.

Fu un periodo tanto difficile. Basta pensare al ritorno dei nostri padri nel 1918, al paese raso al suolo,  alla necessità di dover rimettere in piedi tutto. Furono anni di sacrifici e di privazioni al culmine dei quali, verso il 1930, arrivò una grossa crisi mondiale che si abbatte sulle nostre famiglie appena in grado di sopravvivere. A quella crisi si aggiunsero la guerra di Spagna e la guerra in Africa Orientale che privò le famiglie ancora una volta delle forze obbligando centinaia di giovani ad imbracciare le armi.

 

Così la popolazione era costretta a vivere delle poche risorse della terra, mal coltivata. Unica attività alternativa erano le masere di tabacco e la Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco con una sparuta schiera di donne occupate.

Per fortuna in questi anni grami arrivò come una “manna dal cielo” lo stabilimento della Montecatini che occupò un discreto numero di operai. Ma la situazione rimase pur sempre pesante continuando ad incidere negativamente sulla situazione economica in cui versava la maggior parte delle famiglie. Come normalmente accade però, più le difficoltà si fanno sentire, più numerosa e forte si fa strada la solidarietà.

 

Anche a Mori si rafforzarono le istituzioni di mutuo soccorso, le cooperative di consumo, la Cassa rurale ed altre piccole iniziative volontarie di carattere assistenziale che cercarono come poterono di alleviare i disagi.

E’ in questo clima di grande solidarietà che si inserisce ed assume valore anche la funzione delle attività commerciali che forse, anche se non prevalentemente motivate da sentimenti caritatevoli, tuttavia concorsero in misura determinante ad assicurare le condizioni indispensabili alla ripresa e allo sviluppo della vita civile.

Come? Aiutando, ad esempio,le numerosissime famiglie d’allora in difficoltà.

 

 

 Con il credito dilazionato e senza garanzie (basato sulla fiducia), il più delle volte a termini talmente dilazionati da determinare in queste piccole e traballanti aziende una gestione al limite del fallimento che, posso farne personalmente fede, veniva evitato solo per i grandi sacrifici e le grosse rinunce, anche dell’indispensabile, da parte di tutti i componenti della famiglia dei titolari.

LA MAPPA DELLE ATTIVITA' COMMERCIALI

L’unica via di transito da Molina a Mori Vecio, tutta a ciotoli, portava tutto il traffico da e per il Garda e il Basso Sarca, Val di Ledro e il Ballino. Pur con le dimensioni modeste del traffico di allora, la strada fu sempre molto movimentata e fino al 1930-’32 attraversata da piccoli e grossi carri sempre carichi per l’approvvigionamento di tutte queste zone.

 

Col passare degli anni fecero la loro comparsa i primi automezzi, di ogni foggia e portata, che mettevano paura e soggezione. Di questo traffico incanalato lungo un passaggio obbligato il cui capolinea più importante erano Rovereto e sparatutto lo scalo merci di Mori-Stazione procurò indubbiamente grossi vantaggi al paese.

 

I comparti commerciali e artigianali furono quelli che di conseguenza trassero i maggiori vantaggi. Occorre anche dire che sicuramente i nostri nonni non se ne stettero con le mani in mano.  Infatti, cominciando da Ravazzone e fino alla fine di Mori Vecchio, alle vecchie attività venne ad aggiungersi un numero notevole di nuove imprese, piccole e meno piccole.

 

Sulla base del ricordo vivo che conservo di quegli anni tento di elencare, cominciando da Ravazzone:

Villanuova  (La via più ricca di attività):

 

Negozio di alimentari e verdure (Meneghelli)

1 Mulino sul Cameras (Benedetti

1 Negozio e laboratorio di scarpe (Depretto Manlio)

1 Negozio di pane (Benedetti)

1 Attività di imbianchino (Marangon)

1 Rimessa di carozze di servizio pubblico (Salvadori Cesare)

1 Laboratorio di tessitura con  vendita al minuto (Cova)

1 Laboratorio di arnesi  in rame battuto (Borzatti)

1 Laboratorio di fabbro ferraio attrezzato con maglio azionato dall’acqua del Cameras. (Zanetti Adelmo)

1 Laboratorio di fabbro (F.lli Filagrana)

1 Laboratorio di falegnameria e bottaio (F.lli Filagrana)

1 Materassaio (Longhi Romano)

1 Laboratorio restauro mobili antichi (Longhi Vittorio)

1 Negozio all’ingrosso di formaggio e vino (Grisi e Nascivera)

1 Negozio alimentari (Depretto Eugenio)

1 Laboratorio e vendita di funi in cuoio e pelle (Guizzardi)

1 Calzolaio (all’inizio del “Gheto” via Mirabella)

1 Laboratorio di terre coloranti, gesso e stucco per vetro (Bergamini Carlo e C.)

 

Zòchel

 

 1 Negozio di ferramenta posto su 2 piani (Bergamini Carlo e Figli cui, dopo il ’30, sempre in Piazzetta, subentra Malfatti Pietro)  

1 Negozio di tessuti e mercerie con annessa rivendita tabacchi (Rizzardi Amedeo)
1 Tipografia e cartoleria (Malfatti Ettore)
1 Laboratorio di pasticceria e vendita dolciumi (Calovi)
1 Negozio di alimentari (Dalbosco Giuseppe)
1 Trattoria “Alla concordia” (Boschetti Garuffo)
1 Macelleria (Tranquillini)
1 Barbiere (Avanzini Gino)
1 Laboratorio e negozio orologi
1 Lattoniere  (Azzolini Feruccio)
1 Trattoria “Monte Albano” (Boschetti Iginio)

 

Prea rua

 

1 Officina elettromeccanica (Dossi Cesare)
1 Negozio frutta e verdura (Pizzini)
1 Panificio e negozio pane  ( Ing. Meloni)
1 Circolo operaio
1 Fabbrica sapone e detersivi con commercio all’ingrosso (Depretto Livio)
1 Officina meccanica e tornitore in ferro con all’esterno la prima pompa di benzina “Shell” 

(Depretto Luigi ed Ennio)

1 Barbiere (Gazzini)
1 Negozio Cooperativa Mori Centro

 

Lambel (Via Teatro)

 

1 Stalla con commercio bestiame (Bazzanella Giovanni)
1 Laboratorio calzolaio
1 Trattoria “Teatro” (Eugenio Strinz)
1 Trattoria “Alla Pesa” (Sorelle Gigliani)

1  Pesa pubblica

1 Fabbrica crauti e commercio all’ingrosso di frutta e verdura (Meneghelli Luigi)
1 Cinema “Teatro” in teatro
1 Sartoria

1  Negozio alimentari   (Grigolli Enrico)

1  Magazzino ingrosso formaggi (Bortoli Giovanni e F.lli)

 

 

Mori Vecio

 

1 Cantina vini (Grigoli Vigilio)
1 Negozio alimentari  (Grigolli  Vigilio)
1 Macelleria (Bertolini Mario)

1  Negozio alimentari della Cooperativa Mori Vecchio

1 Trattoria con piccola sala da ballo (Girardelli)
1 Negozio mercerie e tabacchi
1 Stalla e commercio bestiame  (Vettori Giovanni)
1 Trattoria (Neni)
1 Fabbrica di bibite e grappe (Nicolussi)

1 Fabbrica carri e carrozze (Canepele)

 

Tutti questi esercizi erano posti sull’asse Ravazzone – Mori superiore. Ora torniamo un po’ indietro e precisamente al “Zochel” per percorrere via gustavo Modena, la più prestigiosa, e sbucare in Piazza Cal di Ponte:

 

1 Ufficio Dazio
1 Negozio e laboratorio di calzolaio (Vedovi eMenoni)
1 Negozio e deposito di apparecchiature elettriche (Chizzola Giuseppe)
1  Segheria posta in busa azionata dall’acqua del Rio cameras (Marinolli Giosuè)
1 Farmacia (Dott. Zanini)
1 Banca Trentino Alto Adige
1 Negozio Mercerie (Loss)
1 Laboratorio e negozio macchine  per cucire (Pagni)
1 Negozio mobili (Toss)

1 Negozio Aziende agrarie
1 Trattoria Grisi con grande parco e gioco bocce e annesso deposito ghiaccio
1 Ingrosso alimentari (Marchesoni e Moscatelli Gino)
1 Negozio alimentari  (Comai Giuseppe) 
1 Trattoria (Baroldi)
1 Macelleria (Zuani)
1 Laboratorio gelati (Zanetin Lorenzo)
1 Laboratorio e negozio idraulico (Chizzola Giuseppe)
1 Negozio bazar cartoleria e libreria (Omenigrandi Ilario)
1 Panificio  sul  cameras  (Benedetti Giovanni)

1 Trattoria con sala gioco (Boschetti Italo)
1 Sala cinematografica “Vittoria” (Boschetti Italo)
1 Banca mutua popolare, poi ufficio postale
1 Barbiere (Depretto Emilio)
1 Negozio alimentari (Dalbosco Emilio)
1 Trattoria “Rosina”
1 Negozio frutta (Mancabelli)
1 Macelleria (Bertolini Giovanni)
1 Macelleria (Caproni)
1 Bar trattoria al …  primo piano

1 Bar della “Elite” con annessa rivendita tabacchi (Sani)
1 Pompa di benzina (Nicolussi Eugenio)
1 Garage servizio pubblico (Toblini)
1 Laboratorio fabbro e carri (Tomasini)
1 Deposito formaggi e latticini
1 Bar trattoria “Roma”
1 Cassa rurale

1 Albergo “Italia” con bar, ristorante e salone per grandi feste (Caliari Bernardo))
1 Trattoria “Mercato” in Terra Nera
1 Cantina vini (Giovanni Grisi)
1 Trattoria “Sirena”
1 Mulino (Piccoli)
1 Fabbro ferraio e negozio laboratorio elettrico in via Garibaldi (Marchiori F.lli)
1 Falegnameria (Corvato)
1 Falegnameria (Fracchetti)

 

Queste le botteghe piccole e grandi insediate nel centro di Mori alle quali si potrebbero aggiungere attività che non erano dotate di insegna come : piccole sartorie, piccoli locali all’interno delle case dove si vendevano prodotti di propria produzione come vino, grappa e prodotti orto frutticoli.

 

A completare il quadro delle attività del resto del comune vanno anche ricordate le frazioni

Besagno:  Famiglia cooperative, Falegnameria (e altre attività minori)

Sano:         Negozio alimentari,mercerie e tabacchi (Manfredi Ida) e una Trattoria

Loppio:     Negozio di alimentari e una Trattoria

 

S. Felice:   Famiglia cooperativa (alimentari e mercerie) , una Trattoria, una Falegnameria.

FIERE E MERCATI

Come si può notare questa miriade di attività attirava sul nostro paese l’attenzione dei paesi vicini e soprattutto dell’altipiano di Brentonico, della Val di Gresta ma anche di Marco, Seravalle, Chizzola e Nago. Anche se Rovereto era meglio fornito le distanze allora contavano e quindi Mori era diventato, perche presto  raggiungibile, il centro del commercio per tutta quest’area.

Un grosso ruolo svolgeva, accanto al commercio fisso d in occasione di fiere e mercati che avevano cadenza quindicinale, l’ambulantato.

Molto importante era la fiera del bestiame che si sviluppava appunto nel “Piazzale della Fiera” in un ambiente fatto apposta per questo scopo. Un grande parco di ippocastani maestosi, allineati a distanza uguale, per poter accogliere centinai di capi di bestiame di ogni genere e razza che procurava un giro di affari notevolissimo.

 

In concomitanza con la fiera del bestiame si teneva in Piazza cal di Ponte il mercato con le bancarelle che offrivano tutte le merci e i prodotti che potevano essere richiesti dal cliente. C’erano poi altri due appuntamenti di grande risonanza. Il primo e più importante era costituito dalla “Fiera di S. Biasi” che metteva quasi in crisi la Borgata tanta era la gente che la visitava. Tutte le vie erano piene di gente, di compratori, di carri, di barocci, di capi di bestiame, di donne al mercato, di sensali, di venditori, di “ciarlatani”, con i loro affascinanti giochi d’azzardo e lotterie, di mangiafuoco, di venditori di fumo che con grida e gesti attiravano l’attenzione dei passanti.

Ma va ricordata naturalmente con nostalgia la festa più bella, la “Sagra di S. Giuseppe” con i gròstoi e il “merendot” a Monte Albano che ogni famiglia si portava nelle capienti borse di paglia e che veniva consumato sui crozi assieme ai parenti e amici che invitavano dai paesi vicini.

 

Per noi ragazzi era la festa più attesa. Si cominciava a “far mosina” subito dopo Natale per avere un pugno di monetine da spendere per il mandorlato, le arance, i fichi secchi, le girandole, le chiocciole  e, dulcis in fundo, per fare un salto alle giostre e ai tiri a segno sul piazzale della Fiera.

Ma la “Sagra di S. Giuseppe” era una festa che aveva dei riflessi economici notevoli. Non a caso tutti gli esercenti si davano da fare per creare occasioni di richiamo e i “Comitati” numerosi e ben organizzati si adoperavano per rendere accogliente e pulito il paese .I più solerti, forse perché anche più interessati, erano gli esercenti che, ancora nei primi mesi Dopoguerra, costituirono        

 

 “l’Associazione mutua Esercenti” che durante tutto l’arco dell’anno organizzava manifestazioni di grande attrazione e di non trascurabile livello, sia in piazza che in teatro.

Credo si possa ben dire che il commercio e il piccolo artigiano a Mori, dagli anni ’20 agli anni ’40, ha rivestito per l’economia della Borgata un ruolo decisivo.

 

Tratto da “El Campanò de San Giuseppe “ anno 1992  stampato da “ La Grafica  Mori (TN) “

Mori e il Tabacco

Non si contano gli studi e le pubblicazioni sulla coltivazione del tabacco a Mori e nelle zone limitrofe, a riprova dell’importanza di questo settore dell’agricoltura per l’economia delle famiglie contadine.

Queste verdi foglie hanno dato un contributo prezioso a far ripartire l’agricoltura dopo l’impoverimento della popolazione durante la II guerra mondiale.

Ma forse non tutti sanno che la coltivazione del tabacco in Trentino non è iniziata nel novecento.. Esisteva ed era fiorente già nell’800. Solo che allora era diffuso il tabacco da fiuto, quello dei nostri nonni.